Lettera al governo, "incomprensibile" silenzio su vicenda (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 06 gen - Tim Brasil non puo' valere meno di 15 miliardi di euro. Ne e' convinta Asati, l'Associazione dei piccoli azionisti Telecom Italia, che, in riferimento alle indiscrezioni stampa circa una eventuale vendita di Tim Brasil, ha effettuato una simulazione sulle conseguenze per Telecom di una potenziale vendita degli asset brasiliani. Un'operazione che sarebbe "estremamente dannosa" poiche' "la societa' verrebbe privata di un importante mercato in forte crescita e ridimensionata nel contesto italiano dove il mercato delle telecomunicazioni e' ormai saturo". Lo studio, spiega Asati, verra' inviato anche al Governo e ai parlamentari delle due Camere perche' "risulta incomprensibile il silenzio assordante" sulle vicende di Telecom, poiche' il governo "non prendendo posizione favorisce gli interessi di Telefonica", "agevolando nel contempo gli interessi di alcuni soggetti anche politici". In merito al Brasile, nel rapporto l'Associazione sottolinea che "considerando l'utile netto medio, la crescita in base al pil, l'elasticita' della domanda, le sinergie e l'ottimizzazione dei costi, il tasso di attualizzazione, senza considerare il premio per il controllo e quindi non applicando il metodo dei multipli di mercato, il valore minimo di valutazione per una potenziale vendita non puo' essere inferiore ai 15 miliardi di euro". Tuttavia, "tenendo presente l'effetto delle tasse sulla vendita e facendo un piano di sostenibilita' per Telecom senza il Brasile nel periodo 2014-2018, anche con una ipotesi conservativa su ebitda di piano, il rapporto debito su ebitda al 2018 salirebbe di oltre il 10% rispetto a quello attuale con Tim Brasil (ben diverso da 2.1 come annunciato a fine 2016 nell'attuale piano triennale 2014-2016)". Telecom si ridurrebbe cosi' "alla dimensione di un operatore locale regionale senza nessun appeal per nuovi investitori disposti ad aumenti di capitale per finanziare nuovi investimenti". La vendita "non porterebbe alcun beneficio agli azionisti in quanto, al di la' di brevi fuochi di artificio dovuti a effetti speculativi, il titolo ritornerebbe ai valori medi degli ultimi tre mesi se non peggiori". Asati e' fiduciosa nell'attivita' "perseverante e continua" della Consob e aspetta la conclusione delle indagini sulla vendita dell'Argentina, il convertendo e su eventuali segnalazioni di potenziali conflitti di interessi. |